Tuesday, July 31, 2018

Scegli chi sei, a chi rivolgerti e fregatene del resto. Così si converte!

come-scegliere-il-target-profile-espressotriplo

tutti-amano-raymond-espressotriploTe lo ricordi il telefilm “Tutti amano Raymond”?
Io no, però mi è rimasto impresso il titolo che per questo esempio casca a pennello.

Nel business – così come nella vita – non ci piace sapere che qualcuno lì fuori possa odiare il nostro modo di fare. Per quanto cerchiamo di fare i superiori, alla fin fine fa male. Per questo motivo ci sforziamo di piacere a tutti.

Difficile ma giusto, vero?

Sbagliato!

Cercare di piacere a tutti non è altro che il preludio al fallimento.
Ti spiego perché…

Per cercare di mettere tutti d’accordo si rischia di non avere un’identità ben precisa e di non sapere a chi ci si rivolge. È molto importante invece capire bene chi siamo (company profile) e a chi stiamo parlando (target profile).

Ho volutamente usato target profile invece di target audience perché grazie al profilo riusciamo a creare una persona precisa davanti a noi.

Esempi, esempi e ancora esempi di company profile.

Volvo

Company Profile – La casa automobilistica fa della sicurezza il suo punto di forza e mira ad essere la più sicura macchina sul mercato.

Target Profile – Papà e mamme che mettono in secondo piano il design per una vettura che riesca a prendersi cura della sicurezza loro e della propria famiglia.

Ehi, ma così mi perdo una larga fetta di mercato!

Tu non vuoi avere a che fare con tutti. Vuoi avere relazioni con chi ti apprezza per quello che sei e per il prodotto che metti a disposizione in quanto compatibile con il loro profilo.

E poi chi l’ha detto che filtrando la massa e dedicarsi ad ‘una persona sola’ ristringa le tue potenzialità?

“Vodka Martini: agitato, non mescolato.” – E ora dimmi che non hai mai pensato di ordinarne uno!

Dedicarsi ad una persona sola fa scattare l’effetto Bandwagon. Ma questa è un’altra storia.

Torniamo a noi.

Giorni fa mi è arrivata questa email:

email per espressotriplo.comCome vedi, questa ragazza pur apprezzando i contenuti di questo blog non ama molto la forma con cui vengono serviti (n.d.r. Il fatto che io metta in dubbio che lei vada in palestra devo ancora capirlo. Magari si sente in colpa, boh? Valle a capire le donne!)

Quindi cosa si fa? Si cerca di farla contenta moderando i toni?
Certo che no. Le si comunica altrettanto pacatamente che è stata cancellata dalla newsletter alla quale lei si era iscritta e buona fortuna con la palestra 🙂

target profile

Non ho usato parolacce, giuro!

Se hai letto il blog, ti sarai fatta un’idea di come tratto gli argomenti. Cosa pensavi di trovare nella newsletter, un tono da “lettere a Jacopo Ortis”?

Detto questo, voglio soffermare la tua attenzione sul perché avere ‘profili’ fuori dal tuo raggio d’azione sia cosa buona e giusta.

Il sentimento contrario all’amore non è l’odio ma l’indifferenza

Come diceva Elie Wiesel: “the opposite of love is indifference”.

Qualsiasi cosa si dica, si faccia o si scriva, il punto è creare una reazione. Positiva o negativa non conta.

La nostra strategia è fallimentare non quando appaiono gli ‘haters’ ma quando si è ignorati. Anche chi ti odia alla fine ti promuove a modo suo; poi qualcuno legge di te, si incuriosisce e ti ‘scopre’.

“Ma fammi vedere se Tizio è proprio come dicono”.

Ecco perché, quando ricevo email del genere o commenti di questo tipo, sono la persona più felice al mondo!

Prendiamo Espresso Triplo. Il suo profilo lo spiegherei così:

“Aiuto le persone ad aumentare i propri clienti creando un messaggio che faccia leva sulla loro psicologia.”

Ed il target profile? Ho anche quello, my friend!

“Giovane imprenditore che non ama delegare alcuni compiti relativi al proprio marketing ma che preferisce imparare ad incrementare il proprio business migliorando la sua presenza online.”

Semplice no?

Ora che hai letto il mio company e target profile, ti aspetteresti che le persone che seguono il blog siano tutti giovani imprenditori, ma non è così!

Ricordi il Vodka Martini? Tutti vogliamo essere James Bond. Ognuno a modo suo. Stessa cosa per il blog. Stessa cosa per te e ciò che proponi.

Ricapitolando

  1. Scegli chi e cosa essere – company profile
  2. Parti da un gruppo a cui voler parlare
  3. Dividi il gruppo in un sottogruppo fino a quando non riesci a disegnare il profilo specifico di una persona. – target profile
  4. Fregatene del resto e non preoccuparti di chi ti odia.

Anzi gioisci perché sei riuscito ad attirare la loro attenzione.

E ora dimmi, hai mai pensato di cambiare il tuo atteggiamento nelle cose che fai solo per paura di perdere una fetta di pubblico? Fammi sapere lasciando un commento.

il-company-profile-e-target-profile è stato pubblicato su Espresso Triplo.

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